
COS’É IL DECADIMENTO COGNITIVO?
Per decadimento cognitivo si intende il deterioramento di una o più funzioni cognitive.
Le funzioni cognitive sono quelle capacità che ci permettono di percepire il mondo intorno a noi e di relazionarci con gli altri. E’ un processo naturale dell’invecchiamento ma alcune persone possono sperimentare un declino cognitivo più precoce o più pronunciato a causa di fattori genetici, stile di vita, malattie croniche o altre condizioni mediche. D’altra parte, alcune persone possono mantenere una funzione cognitiva relativamente buona anche in età avanzata.
Il declino cognitivo, specie dopo i 65 anni di età, è un segnale da non sottovalutare. Un deterioramento delle funzioni cognitive e comportamentali, per lieve che sia agli esordi, può infatti svilupparsi e diventare grave. Fortunatamente, i cambiamenti dello stile di vita, allenamento cognitivo proattivo, e interventi nutrizionali hanno dimostrato di diminuire il tasso di decadimento intellettuale e potenzialmente invertire il declino cognitivo legato all’età.
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Come distinguere tra normale invecchiamento cognitivo e decadimento cognitivo come fase prodomica di una demenza?
Trovi difficoltoso affidarti alle capacità cognitive? Riscontri improvvise dimenticanze, difficoltà a memorizzare appuntamenti o nuovi ricordi, alterazioni d’umore e della concentrazione?
Disorientamento temporale e spaziale, disturbi dell’umore, dell’attenzione, cambiamenti di umore possono insorgere anche in particolari momenti della nostra vita, quando si è particolarmente stressati.
Solitamente le prime manifestazioni sintomatologiche riguardano la compromissione di una sola funzione cognitiva, più frequentemente la memoria. I primi segnali evidenti sono piccole dimenticanze e vuoti di memoria che diventano sempre più frequenti e più severi.
Possono inoltre manifestarsi difficoltà di concentrazione, facile distraibilità, difficoltà di pianificazione, stati confusionali e sensazione di smarrimento in contesti sociali oltre a difficoltà nel linguaggio sia scritto che parlato.
Con la progressione del decadimento cognitivo, i disturbi diventano più severi e invalidanti fino a coinvolgere più di una funzione intellettiva.
COME RICONOSCERNE I SINTOMI?
I sintomi di questo decadimento cognitivo riguardano:
- sintomi cognitivi quali difficoltà nella memoria, nel linguaggio e nell’orientamento, riduzione dell’attenzione, rallentamento del ragionamento logico, riduzione progressiva delle abilità percettive, riduzione delle abilità di movimento;
- sintomi comportamentali per i quali la persona può mettere in atto comportamenti bizzarri, oppure esprime aggressività sul piano fisico;
- sintomi della personalità, che si traducono in apatia e irascibilità da parte del soggetto.
DIAGNOSI, SUPPORTO E TRATTAMENTI
Il Servizio Sanitario Regionale offre un servizio di valutazione e presa in carico del paziente con sintomatologia da decadimento cognitivo. Ma occorre intervenire anche sul potenziamento delle funzioni cognitive e sulla prevenzione di una demenza conclamata.
Presso Progetto Areté è possibile sottoporsi a valutazioni neurocognitive attraverso la somministrazione di test ed avviare un percorso di stimolazione cognitiva e funzionale per rallentare il decadimento cognitivo e l’insorgere di sintomi gravi che progrediscono verso una demenza o decadimento grave.
SUPPORTO ALLA FAMIGLIA: L’IMPORTANZA DEL CAREGIVER E DEL NUCLEO FAMILIARE
I professionisti diventano un elemento chiave per codificare il disagio del paziente. Ma sono imprescindibili anche per il caregiver, o il familiare di riferimento. Gli interventi rivolti ai familiari hanno molteplici scopi:
- aiutano nella comprensione di ciò che accade al proprio caro;
- migliorano le strategie per fronteggiare lo stress che la gestione di un malato con demenza implica;
- valutano nel corso del tempo lo stato emotivo del caregiver per stabilire una eventuale presa in carico.
QUALI SONO LE CAUSE?
L’origine del deterioramento cognitivo è complessa e probabilmente vede il coinvolgimento di più fattori concomitanti in grado di provocare la comparsa dei sintomi. I ricercatori ritengono che il decadimento delle funzioni cognitive sia da imputare principalmente al normale processo di
invecchiamento, alla presenza di alcuni fattori tossici per le cellule nervose ma anche ad una ridotta efficienza del metabolismo neuronale.
Il decadimento delle funzioni cognitive è spesso associato a diverse patologie neurologiche, tra queste:
- morbo di Alzheimer, demenza vascolare e altre malattie degenerative circoscritte ai lobi frontali e temporali del cervello;
- infarti o emorragie cerebrali;
- traumi cranici gravi, con lesioni focali o con danno diffuso dei neuroni.
L’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE DI PROGETTO ARETÉ OFFRE INTERVENTI DI:
- stimolazione cognitiva e funzionale: terapia che mira alla prevenzione del decadimento cognitivo attraverso regolare esercizio del cervello per aumentare la plasticità cerebrale e allenare abilità cognitive ( memoria, attenzione) e le abilità funzionali (propriocezione, coordinazione movimenti). Attualmente il trattamento non farmacologico è considerato più promettente. Prima di intraprendere un ciclo di stimolazione cognitiva (8-10 incontri al mese) sarà possibile effettuare un’accurata valutazione del profilo di funzionamento del soggetto, attraverso la somministrazione di test neuropsicologici che consentono di indagare in maniera completa le capacità cognitive.
- Supporto psicologico al paziente e ai suoi caregivers: il sostegno da parte di professionisti può aiutare a gestire il decadimento cognitivo e migliorare la qualità della vita del paziente e del caregivers impegnato nella cura e assistenza del paziente
Le scale di valutazione dello stato cognitivo
- Mini Mental State Evaluation (MMSE);
- MODA
- Esame Breve dello Stato Cognitivo (BCSE): 5 tavole + disegno dell’orologio – 7 minuti carta e matita – risultato in tempo reale;
- CS – Telephone Interview for Cognitive Status: esame cognitivo standardizzato per lo screening telefonico dello stato cognitivo. Effettuare uno screening del livello cognitivo globale da remoto in 10 minuti, grazie a prove pratiche di somministrazione a distanza, in casi in cui non sia praticabile una valutazione in presenza. Manuale di somministrazione e scoring25. I protocolli di notazione includono gli 11 item e indicazioni utili per condurre somministrazione e scoring in modo standardizzato.
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DOTT.
ANDREA LISOTTI
Psichiatra