Fisioterapia e Osteopatia

Osteopatia e stress

Osteopatia e stress

Nel suo interessante  articolo “Mente e corpo un tutt’uno”,  il Dott. Giovanni Spaggiari ci ha parlato di Psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) e di come lo stress che molti di noi hanno vissuto in questo periodo particolare possa influenzare il nostro sistema immunitario. In un altro bell’articolo, nel campo della nutrizione, la Dott.ssa Rondini ci ha parlato dell’asse intestino-cervello e, ancora una volta, di come alimentazione e psiche siano interconnesse e correlate al sistema immunitario.

Dal canto mio ci tenevo, in questo breve articolo, ad illustrarvi il come e il perché il trattamento osteopatico possa intervenire nel riequilibrare l’asse dello stress, e a farvi riflettere ancora una volta  su come varie specializzazioni, molte volte, debbano collaborare per ricercare il benessere del paziente basandosi su di un modello biopsicosociale.

Cos’è lo stress?

Lo stress è una condizione che si viene a creare dentro di noi, attivata dal nostro sistema nervoso e che può essere determinata da fattori avversi sia interni all’organismo che esterni e che hanno la tendenza a turbare il nostro equilibrio omeostatico.

Quando un evento che percepiamo come stressante ci colpisce, il sistema nervoso autonomo attiva quella che si chiama “risposta acuta allo stress”.
Questa risposta  mette in moto una serie di reazioni che seguono due principali vie, una nervosa  e una endocrina che hanno il fine di rilasciare sostanze (ormoni come cortisolo e catecolamine) che agiscono velocemente sui nostri organi determinando funzioni tali da riportare in fisiologia tutto il sistema.

Nella risposta allo stress è la componente ortosimpatica del sistema nervoso autonomo che viene iperattivata, generando reazioni che ci rendono più preparati a reagire all’evento stressogeno. Ad esempio, avviene un aumento del battito cardiaco, un aumento della pressione arteriosa, la dilatazione dei vasi che irrorano i muscoli scheletrici, la costrizione dei vasi cutanei e degli organi deputati alla digestione, la dilatazione delle pupille e una gran mobilizzazione di substrati energetici.

È quella che viene chiamata reazione di attacco o fuga.

L’altra componente del sistema nervoso autonomo è quella parasimpatica, di cui il nervo vago è l’attore principale, ed è quella deputata più al rilassamento fisiologico e che viene temporaneamente inibita durante la risposta acuta allo stress.

La reazione di risposta allo stress è fondamentale per il nostro adattamento e senza di essa non saremmo stati in grado di sopravvivere nel tempo in un ambiente che è in continuo cambiamento. È altresì importante per farci affrontare le sfide quotidiane, per farci reagire di fronte alle situazioni che ci si presentano dinnanzi.

Così come è importante una veloce attivazione di questo sistema in caso di necessità, è altrettanto importante che essa si disattivi velocemente. Se questo accade la risposta allo stress è fisiologica.Al contrario, se una situazione di stress risulta troppo intensa o prolungata nel tempo, porterà ad un sovraccarico allostatico spingendo l’organismo in uno stato di esaurimento fisico e psichico diventando un fattore di rischio fisiopatologico.

In che modo l’Osteopatia può aiutare a combattere lo stress?

Perché quando siamo stressati ci sentiamo tesi, rigidi e talvolta doloranti? Perché quando siamo in vacanza, al mare o in montagna ci sembra di non avere più i fastidi o le tensioni che ci accompagnano costantemente in ufficio o i nostri problemi articolari ci sembrano più sopportabili?

A livello periferico una iperattivazione del sistema nervoso ortosimpatico, mantenuto nel tempo, si traduce in un aumento della tonicità della fascia muscolare.

Nel 2009 alcuni ricercatori in campo PNEI hanno scoperto che la stimolazione di fibre ortosimpatiche determina il rilascio di sostanze pro-infiammatorie in grado di modificare l’ambiente in cui il muscolo deve lavorare, determinando una variazione di ph che contribuisce ad aumentare la tensione della fascia muscolare (Bhowmick et al. 2009). Questo aumento di contrazione stimola a sua volta il sistema nervoso autonomo che continua a rilasciare sostanze pro-infiammatorie. Si crea così un circolo vizioso potenzialmente devastante per la fisiologia del corpo che porterà sicuramente a dolori, contratture muscolari e, col passare del tempo, a modificazioni posturali.

Come può il trattamento manuale osteopatico contrastare questa cascata di eventi?

La risposta sembra banale ma è attraverso il tocco.
Attraverso la manipolazione l’osteopata interagisce con i recettori presenti all’interno della fascia muscolare determinando sia effetti locali che sistemici. Localmente vi è una riduzione del tono muscolare, una vasodilatazione locale, una minor viscosità tissutale e una riduzione del tono dei miofibroblasti. A livello sistemico, abbiamo una stimolazione del sistema parasimpatico attraverso il nervo vago con conseguente effetto anti-infiammatorio e anti-dolorifico e una maggior calma mentale (Minasny 2009).

Infine non bisogna tralasciare il fatto che la manipolazione, così come il massaggio, e altre forme di contatto umano creano risposte psico-emozionali che possono portare importanti effetti fisiologici come una diminuzione della percezione dello stress e del dolore, un miglioramento dell’umore e di fiducia nelle altre persone.

DOTT. ROBERTO COMPAGNI

FISIOTERAPISTA E OSTEOPATA D.O.