La suzione del ciuccio, del dito e del biberon rappresentano le principali abitudini viziate orali dei bambini.
Ma quali sono i benefici? E quali danni possono apportare in caso di uso prolungato? Vi spiego perché e quando sarebbe indicato eliminare il ciuccio e le altre abitudini viziate.
I benefici del ciuccio
Il ciuccio rappresenta un ottimo strumento per aiutare il bambino a calmarsi e ad addormentarsi, perché, proprio come il seno della madre, ha un effetto consolatorio, di rassicurazione e di conforto.
Nonostante ciò non tutti i bambini amano utilizzare il ciuccio e per questo è importante non forzarli a utilizzarlo.
Quando usare il ciuccio?
È importante sapere che il ciuccio:
- Va proposto al bambino solo dopo il terzo mese di vita (dopo che l’allattamento si è stabilizzato).
- Dev’essere utilizzato solo di tanto in tanto, nei momenti in cui può essere di consolazione e conforto; non deve quindi essere utilizzato durante tutto il giorno, altrimenti si impedisce al bambino di utilizzare la bocca per esplorare il mondo circostante e si limitano i movimenti della lingua.
- Sarebbe importante iniziare ad abbandonare l’uso del ciuccio, biberon e le altre abitudini viziate già verso i 12 mesi fino ad eliminarlo completamente entro i 2 anni di età.
Uso prolungato del ciuccio: i danni
Più si continua con questo vizio più aumentano i rischi di eventuali danni: l’utilizzo prolungato del ciuccio oltre queste età determina delle ripercussioni negative sulla posizione e postura della lingua, sullo sviluppo delle abilità di alimentazione e masticazione, sull’articolazione del linguaggio e sullo sviluppo delle arcate dentarie.
Queste conseguenze sono dovute al fatto che la presenza prolungata del ciuccio ostacola uno sviluppo armonico del distretto facciale.
Quando rivolgersi a un logopedista?
È importante riconoscere la presenza di segnali di un uso prolungato del ciuccio o della persistenza di abitudini viziate; se si notano alcuni di queste caratteristiche sarebbe importante rivolgersi a un logopedista:
- tendenza a respirare con la bocca aperta e quindi ricorrenza di infiammazioni alla gola
- presenza di otiti ricorrenti
- difficoltà nel masticare, prediligendo i cibi a consistenza morbida
- presenza di una malocclusione dentaria (modifiche della dentizione)
- difficoltà nella pronuncia di alcuni suoni come /s/ di “sole” o “casa”, oppure con il suono /z/ di “pozzo” e “zebra”, o anche difficoltà nella pronuncia della /r/
Come togliere il ciuccio?
Se il ciuccio viene usato solo in alcuni momenti e non in modo continuativo non sarà difficile convincere il bambino ad abbandonarlo.
Al contrario, se il bambino è abituato quotidianamente a essere consolato dalla presenza del ciuccio, il distacco da esso dovrà avvenire più lentamente, aspettando il momento in cui il bambino sarà pronto. È importante quindi evitare le maniere forti: “lo abbiamo perso”, “è andato ad aiutare un bimbo più piccolo”… Se il ciuccio sparisce da un momento all’altro rischiamo addirittura che il bambino si attacchi ancora di più a questo oggetto in modo morboso.
Al contrario dobbiamo coinvolgere il bambino: si avrà più successo se prepariamo emotivamente il bambino, se lo informiamo con dolcezza e se creiamo un’atmosfera magica intorno a questo evento.
Tutto questo per aiutarlo a crescere nei migliori dei modi!
Se volete ulteriori informazioni sulle abitudini orali viziate, sui possibili danni da un uso prolungato e sulle strategie migliore per favorire l’abbandono del ciuccio non esitate a contattarmi.

DOTT.SSA EMANUELA ALLODI
LOGOPEDISTA