L’audiopsicofonologia studia le relazioni tra orecchio, cervello e voce. L’orecchio è inteso nelle sue funzioni di ricarica, di equilibrio e di ascolto. Il cervello è inteso nella sua funzione integratore ed elaboratore degli stimoli acustici e delle memorie emotive che questi sono in grado di risvegliare. La voce è intesa come strumento di espressione non verbale del sé.
Il metodo audiopsicofonologico è utilizzato a supporto di percorsi psicoterapeutici e pedagogici. Non si sostituisce ad essi, ma si offre come strumento di facilitazione nel raggiungimento degli obbiettivi di percorso.
L’applicazione del metodo in un percorso psicologico individuale, presuppone un test audiopsicofonologico utile a strutturare un ciclo di sedute d’ascolto di musiche filtrate, allo scopo di migliorare, attraverso l’esperienza dell’ascolto, l’integrazione dei vissuti emotivi che alterano l’equilibrio psicosomatico della persona.
Può essere molto utile all’interno di programmi terapeutici per la cura di disturbi psicologici e psichiatrici.
Il metodo audiopsicofonologico non è una cura, ma uno strumento che deve essere integrato in un percorso di psicoterapia.
Le sedute audiopsicofonologiche hanno lo scopo di attivare il mondo emotivo che può essere rielaborato all’interno di un percorso di psicoterapia.
Durante le sedute d’ascolto la persona è invitata ad esprimere creativamente il proprio sé per poterlo, con l’aiuto del terapeuta, sempre meglio conoscere ed accettare.
Il metodo audiopsicofonologico può essere un valido strumento per stimolare le capacità cognitive, emotive e relazionali in età evolutiva e può essere utilizzato in classe nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie (Progetto Mozart).
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DOTT. MARTINO PATERLINI
PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
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