Sono tante le ricerche scientifiche che evidenziano l’impatto positivo della musica sulla salute psichica e fisica. Il Progetto Mozart è nato con l’intento di utilizzare il potere della musica come strumento per stimolare lo sviluppo delle competenze emotive, cognitive e sociali dei bambini.
Negli anni questa idea è diventata un progetto sempre più articolato e i dati raccolti ci hanno permesso di curare tanti particolari.
Oggi il progetto Mozart è strutturato per rispondere a diversi bisogni ed è diventato uno strumento di crescita non solo per i bambini che rimangono i primi e principali destinatari del progetto, ma anche per insegnanti e genitori.
L’effetto Mozart sui bambini
Il Setting per l’applicazione del Progetto Mozart prevede un ambiente raccolto e silenzioso in cui i bambini vengono aiutati a entrare in un atteggiamento di ascolto che li rende particolarmente aperti agli stimoli sonori e musicali proposti.
Per 40 giorni i bambini ricevono “Pillole” di Mozart, venti minuti di brani scelti del grande compositore austriaco.
Le note di questi brani sono per i bambini un invito a fare vivere il proprio mondo emotivo. Ogni nota stimola in loro particolari risonanze emotive che chiedono di essere espresse attraverso varie attività che vengono loro proposte sempre in un clima di silenzio e compostezza.
- Mandala: colorare un mandala significa per i bambini mettere le proprie emozioni (colori) dentro una forma ordinata (mandala)
- Disegni: nel disegno il bambino esprime tutti i contenuti più importanti della propria vita psichica raccontando le proprie emozioni più intime.
- Creta: la manipolazione della creta offre ai bambini una possibilità di agire simbolicamente sulla propria rappresentazione interna della realtà: fa con la creta quello che vorrebbe inconsciamente fare con se stesso o con le figure del proprio mondo affettivo: spezzetta, schiaccia, divide, separa, picchia, accarezza, trasforma…
- Puzzle: i bambini possono allenare sotto l’impulso della musica di Mozart le funzioni visuopercettive attraverso la composizione di puzzle e altre attività simili. Lo sviluppo visuopercettivo riveste un ruolo centrale nello sviluppo neuromotorio, cognitivo e affettivo del bambino.
Il supporto alle insegnanti
Il progetto Mozart prevede un percorso di supporto alle insegnanti. Ad esse infatti è richiesta una particolare attenzione a ciascun bambino che richiede lo sviluppo delle capacità di osservazione e di relazione.
Le insegnanti sono infatti le prime figure a cui il bambino fa vedere qualcosa del suo mondo interno durante il Progetto Mozart. È fondamentale che possa sentirsi accolto e convalidato empaticamente.
Per questo sono seguite attraverso periodici incontri da uno psicologo che supporta e aiuta a interpretare le manifestazioni del bambino per favorire una relazione efficace.
Il coinvolgimento dei genitori
Il Progetto Mozart infine coinvolge i genitori perché possano riconoscere e accogliere gli effetti dell’ascolto nei loro bambini. Al termine del progetto i genitori sono convocati per un incontro di restituzione collettivo in cui lo psicologo partendo dai dati raccolti durante il progetto evidenzia i bisogni dei bambini ed aiuta i genitori a individuare modalità adeguate di risposta.
Il Progetto Mozart è stato pensato in particolare per i bambini della Scuola dell’infanzia perché il cervello del bambino è molto plastico e sensibile e può beneficiare in modo ottimale di questo tipo di percorso.
La supervisione del Progetto Mozart a cura degli psicologi di Progetto Aretè permette una precisa e puntuale contestualizzazione dell’intervento. Ogni gruppo di bambini presenta infatti peculiarità nella composizione del gruppo e nelle dinamiche relazionali: grazie all’incontro formativo iniziale e ai periodici incontri di supervisione con le insegnanti è possibile trovare le modalità più efficaci per un’applicazione ottimale del progetto.
DOTT. MARTINO PATERLINI
PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA