Nutrizione

Antibiotici e resistenze: proteggere la flora batterica intestinale

Gli antibiotici

Nel corso dei secoli la ricerca scientifica ha sviluppato farmaci i cui benefici hanno cambiato profondamente il corso dell’evoluzione della nostra specie, come nel caso degli antibiotici.  Gli antibiotici devono ad Alexander Fleming, padre della penicillina, il loro impiego in ambito medico contro quegli organismi, come i batteri, che per millenni hanno rappresentato una minaccia contro cui erano presenti ben pochi rimedi. Grazie alla scoperta degli antibiotici, invece, oggi siamo in grado di contrastare efficacemente le infezioni batteriche ed abbiamo allungato la nostra aspettativa di vita, nonché la qualità di quest’ultima.

Tuttavia, l’abuso che oggi si fa di questi farmaci salva-vita ne ha rilevato le potenziali insidie. Ad esempio, negli ultimi anni è emerso il problema delle “resistenze antibiotiche” sviluppate dai batteri e della difficoltà nella ricerca di nuove molecole efficaci.

Cosa significa “resistenza antibiotica”? E perché è così importante arginare questo fenomeno?

Quando i microrganismi, come i batteri, vengono sottoposti ripetutamente all’azione dello stesso farmaco, essi mettono in atto strategie biologiche per ridurne l’impatto, con il risultato che la cura adottata, spesso efficace in fase iniziale, smette improvvisamente di esserlo e si deve ricorrere ad altri sostituti, sempre con la speranza che ve ne siano.

Perciò è importante non abusare nell’uso degli antibiotici, ma selezionarli solo nel caso in cui essi siano davvero necessari e optare per scelte alimentari più consapevoli. Una buona parte degli antibiotici che assumiamo nell’arco di una vita, infatti, può provenire anche dal cibo che ingeriamo. Questo succede perché gli animali, come gli esseri umani, vengono curati anche per mezzo degli antibiotici, i quali poi entrano in contatto col nostro organismo quando acquistiamo e consumiamo carni, pesci, uova e prodotti lattiero-caseari. Ed è poi questa continua esposizione, seppur in bassissime quantità, a quello stesso antibiotico, che altrimenti avremmo assunto solo in caso di malattia, che può ridurne l’efficacia stessa. Per questo motivo è molto importante prestare attenzione alla scelta dei cibi che consumiamo. In questo caso, è sufficiente optare per animali allevati in modo biologico per ridurre di molto questo rischio.

Il microbiota intestinale (o “flora batterica”)

Durante una terapia antibiotica è poi fondamentale pensare ai nostri batteri intestinali: quelli buoni e che compongono il microbiota intestinale, la cui funzione regola il nostro stato di salute e benessere. Sarà capitato a molti, infatti, di avvertire dei gonfiori addominali e alvo irregolare a seguito di una terapia antibiotica. Questo effetto avverso si presenta proprio a causa dell’impatto degli antibiotici sulla nostra flora batterica intestinale (il microbiota appunto), che occorre tutelare attraverso l’assunzione dei probiotici. Basterà quindi assumerli, parallelamente agli antibiotici, e soprattutto anche al termine della terapia, per almeno 14 giorni. I probiotici sono di fatto dei batteri vivi in grado di colonizzare il nostro intestino, sostenendo quindi tutto l’ecosistema intestinale.

Infine, non dimentichiamo di ingerire anche delle fibre: che sono il nutrimento per questi batteri buoni e che arrivano soprattutto da verdura e legumi! 

DOTT.SSA GRETA RONDINI

NUTRIZIONISTA