Il bullismo è diffuso?
Dati ISTAT 2015
Più del 50% degli intervistati 11-17enni riferisce di essere rimasto vittima, nei 12 mesi precedenti l’intervista, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Una percentuale signifcativa, quasi uno su cinque (19,8%), dichiara di aver subìto azioni tipiche di bullismo una o più volte al mese. In circa la metà di questi casi (9,1%), si tratta di una ripetizione degli atti decisamente asfssiante, una o più volte a settimana. Le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. La percentuale di soggetti che ha subìto prepotenze una o più volte al mese diminuisce al crescere dell’età passando dal 22,5% fra gli 11 e i 13 anni al 17,9% fra i 14 e i 17 anni. Le differenze sono sostanziali a livello territoriale: le azioni vessatorie sono più frequenti nel Nord del Paese, dove le vittime di atti di bullismo rappresentano il 23% degli 11-17enni (24,5% nel Nord-est, 21,9% nel nord-ovest). Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell’anno), oltre il 57% dei ragazzi al Nord ha subìto qualche prepotenza nel corso dell’anno precedente l’intervista, contro una quota inferiore al 50% nelle regioni centrali e in quelle meridionali. Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Tra le 11-17enni si registra, una quota più elevata di vittime.
Cosa posso fare per mio figlio/a se è vittima di bullismo?
- Ascoltarlo e accogliere le sue preoccupazioni. E’ una situazione che difficilmente potrà gestire da solo e della quale non ha colpa.
- Prendere informazioni dettagliate e concrete sugli avvenimenti. A seconda del luogo dell’accadimento rivolgersi al responsabile. Se accade a scuola, rivolgersi al dirigente scolastico. Ogni segnalazione deve avvenire anche in forma scritta. Deve essere con loro condiviso un tempo (2-3 settimane) perché ci sia un intervento adeguato.
- Cercate, se possibile, soluzioni condivise con la rete (scuola, psicologi, forze dell’ordine ecc.). Non intervenite personalmente, lasciate che sia l’Istituzione coinvolta a comunicare con i genitori del bullo.
- Promuovere nel bambino/ragazzo una migliore autostima.
- Affrontare con un esperto la situazione perché solitamente è molto complessa (emotivamente, cognitivamente, realazionalmente, legalmente).
Come faccio a capire se mio figlio/a è vittima di bullismo?
Oltre ai segni di eventuali percosse, cercate di cogliere le variazioni emotive e comportamentali più signifcative: abbandona improvvisamente un’attività o un luogo, mostra uno stato di isolamento, non mangia più, appare improvvisamente preoccupato ecc.). A volte è diffcile comunicare con calma e prestare ascolto, ma ogni persona in diffcoltà a solitamente voglia di ricevere aiuto, anche vostro fglio, se necessario rivolgetevi ad uno psicologo esperto.
Cosa posso fare se sono vittima di bullismo?
Riferire l’esperienza agli adulti ed educatori di riferimento, se necessario alle forze dell’ordine. Non restare solo: è il bullo che sta sbagliando, ciò che vuole è che tu resti solo, la situazione non è colpa tua! Come posso aiutare un’amico/a che è vittima di bullismo? Restare vicino all’amico/a e aiutarlo a trovare una soluzione, invitarlo a parlare con i suoi genitori o un adulto di riferimento e, se lui non vuole, puoi farlo tu! Spesso chi è vittima di bullismo si vergogna di parlarne. La denuncia delle situazioni è responsabilità di tutti. Il bullismo si alimenta con l’indifferenza. Chi è indifferente è comunque responsabile.
Se vedo una situazione di bullismo cosa posso fare?
Rifiutati di assecondare il bullo o ridere dei suoi gesti. Comunica la cosa ad un adulto per aiutare la vittima anche se non la conosci.
Se io non centro niente, perché dovrei mettermi in mezzo?
So che non è facile perché il fenomeno è complesso, ma una parte importante la puoi fare anche te. Chi è vittima di un bullo si sente solo, prova ad immaginare come vive quella situazione. La tua indifferenza aiuta il bullismo.
Se faccio la spia poi rischio che il bullo se la prenda con me…
Il bullismo si nutre con le paure degli altri, anche le tue. La denuncia solitamente è l’unico modo per far cessare le cose.
È reato tenere questa foto? I miei compagni di classe mi hanno inviato di una ragazza della scuola seminuda e in pose provocanti
Puoi utilizzare la foto per fare una denuncia alla Polizia Postale. Ricorda che la condivisione e detenzione di questo tipo di immagini è reato se si tratta di un minore. Non è reato se si tratta di un adulto.
Il mio ragazzo mi ha chiesto una foto nuda, perché non dovrei farlo?
Il sexting, la conservazione e la condivisione di foto nudi o in intimo è reato se sei minorenne. L’invio di foto in cui posi nuda/o non sono prove prova d’amore. Adesso ti fdi del tuo ragazzo/a, ma non puoi sapere cosa ne farà delle tue foto un domani. Intimità e condivisione non ha non a che fare con immagini di quel tipo. Il rispetto di te stessa/o è parte della tua autostima.
Su un social network qualcuno ha pubblicato un mio video, come posso toglierlo?
Può toglierlo chi l’ha inserito e se il video ti infastidisce puoi parlarne con i tuoi genitori e pensare se andare a fare una denuncia alla Polizia Postale. Puoi anche segnalare il proflo al gestore del Social Network e bloccarlo dai tuoi contatti.
RICORDA SEMPRE CHE LA COLPA DI CIÒ CHE ACCADE NON È TUA E CHI TI PERSEGUITA VUOLE CHE TU RESTI SOLO, CHIEDERE AIUTO È UN ATTO DI CORAGGIO E INTELLIGENZA. RIVOLGITI AD UNO PSICOTERAPEUTA ESPERTO.
DOTT. GIAMPIERO FIORINI
PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, PSICOANALISTA
Esperto in psicodiagnostica clinica e forense