Psicoterapia e Psichiatria

Buonanotte e sogni d’oro: cosa sono i disturbi del sonno e come affrontarli

cosa sono i disturbi del sonno e come affrontarli

Come l’aria, l’acqua e il cibo, anche il sonno rappresenta uno dei bisogni fondamentali dell’uomo e ha un grande potere sulla vita. Se dormiamo bene, ci svegliamo riposati e pronti ad affrontare la giornata che abbiamo davanti. Se dormiamo male, ogni aspetto della nostra vita ne risente e rischiamo di pagare a caro prezzo il mancato riposo.

Nella nostra realtà ci sono due modalità alternative dell’esistenza, quella di sonno e quella di veglia, che rappresentano due facce contropolari della stessa medaglia e che fanno parte integrante del nostro modo di essere. Il rapporto tra sonno e veglia è abbastanza elastico, abbiamo una libertà di scelta su come articolare il loro ciclo, ma non siamo liberi di eliminare (o ridurre oltre certi limiti) il sonno, il quale dimostra di avere un enorme potere su di noi: se superiamo determinati limiti, il desiderio e la necessità di sonno diventano più importanti della vita stessa al punto che non riusciamo a stare svegli neppure per evitare la morte.

Paradossalmente potremmo dire che il sonno è così importante per la nostra salute e per la nostra stessa sopravvivenza al punto da mettere a rischio la sopravvivenza stessa pur di potersi realizzare.

I disturbi del sonno sono diventati un importante problema della nostra epoca, un oneroso pedaggio che il nostro corpo e la nostra mente devono pagare al progresso, alle radicali trasformazioni che le tecnologie moderne hanno prodotto nei nostri ritmi biologici. Nell’ultimo secolo, il nostro tempo di sonno si è ridotto di circa il 20%. Il nostro debito di sonno è progressivamente cresciuto con i cambiamenti avvenuti nella nostra società, ma poiché il nostro corpo e la nostra biologia non sono cambiati, rischiamo di pagare il prezzo di questi cambiamenti. Si calcola che ormai una persona su due vada incontro, nel corso della vita, a problemi di sonnolenza e che circa uno su cinque soffre di disturbi del sonno così rilevanti da compromettere non solo la qualità del sonno ma anche la sua salute.

Disturbi del sonno: categorie e conseguenze

Il Manuale Diagnostico e Statistico delle Malattie Mentali DSM dedica un intero capitolo ai Disturbi del Sonno.
I disturbi del sonno primari (non secondari cioè ad altre patologie o condizioni mediche) sono riconducibili a due categorie principali: le dissonnie e le parasonnie.

Tra le dissonnie i disturbi più frequenti sono l’insonnia primaria (difficoltà a iniziare o mantenere il sonno) e l’ipersonnia (aumentato bisogno di sonno notturno e sonnolenza protratta durante la giornata). Le parassonnie invece sono manifestazioni episodiche a inizio nell’età infantile. Tra esse le più frequenti sono gli incubi notturni e il sonnambulismo.

Soffrire di un disturbo primario del sonno significa peggiorare in modo significativo la qualità della propria vita.
Il sonno può essere considerato la prima tessera di un domino: se cade la sua qualità, a catena cade la qualità di numerosi aspetti della nostra salute psicofisica.
Le conseguenze di un disturbo del sonno possono essere nervosismo, tensione, disturbi psicosomatici, depressione dell’umore e di conseguenza la qualità delle nostre prestazioni lavorative, sociali e affettive ne risente in modo rilevante.

Come si può affrontare un disturbo del sonno?

Il primo passo è individuare la causa e puoi farlo con l’aiuto del medico e dello psicologo. Il primo ha il compito di aiutarti a capire se il disturbo possa essere la conseguenza di altre patologie in essere e nel caso ti indirizzerà allo specialista di competenza per un approfondimento diagnostico e una presa in carico terapeutica. Il secondo (lo psicologo) entra in gioco quando il disturbo del sonno fosse primario, cioè non conseguente a un’altra patologia medica. Il ruolo dello psicologo è quello di comprendere le ragioni per cui nella tua storia personale ha preso forma questo tipo di disturbo. Lo farà raccogliendo un’anamnesi approfondita con strumenti diagnostici in grado di evidenziare le cause e le possibili terapie.

Quali sono le terapie più efficaci?

Dopo una valutazione psicodiagnostica è possibile individuare uno specifico percorso terapeutico che avrà lo scopo di intervenire sui sintomi e sulle cause. Se la sintomatologia è acuta sarà opportuno la consulenza psichiatrica per individuare il tipo di cura farmacologica più adeguata nel caso specifico.

Ad integrazione dell’intervento farmacologico o in alternativa ad esso (se la sintomatologia non fosse in fase acuta) si possono individuare altri tipi di interventi non farmacologici che possano contribuire a riportare in equilibrio i ritmi fisiologici del rapporto sonno – veglia. In particolare possono essere di grande aiuto tecniche di rilassamento e di riduzione della componente ansiosa del disturbo. In particolare la musicoterapia si rivela un’approccio molto efficace se utilizzata con continuità e metodo.

Ma il lavoro più importante è quello che si può fare sulle cause del disturbo del sonno con la psicoterapia, perché permette di lavorare su quei fattori che hanno originato e mantengono in essere il disturbo stesso. Il percorso psicoterapeutico aiuterà la persona a riconoscere e affrontare quei problemi che, se non risolti, causano il persistere del disturbo. Senza questo lavoro sulle cause il trattamento sintomatico del disturbo potrebbe prolungarsi più del dovuto e, in caso di uso di psicofarmaci, potrebbe instaurare una forma di dipendenza.

Dott. Martino Paterlini - Psicologo e Psicoterapeuta a Reggio Emilia

DOTT. MARTINO PATERLINI

PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA