La prof mi guarda e io abbasso lo sguardo, non riesco a trattenere il suo. Sono scosso da un brivido mentre mi chiedo: “Sono forse io il bullo?”
Domenica 7 febbraio è stata la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo. È un tema molto discusso negli ultimi anni, anche perché rappresentano le minacce più tenute tra gli adolescenti, dopo le droghe e la violenza sessuale. I dati Istat a disposizione ci forniscono informazioni allarmanti: un ragazzo di 11-17 anni su due ha subito episodi di bullismo negli ultimi 12 mesi. Parlarne è quanto mai un’urgenza, ed è proprio a loro, i nostri figli, studenti, ragazzi che ho pensato di rivolgermi, consigliando la lettura di un romanzo che affronta il tema delicato e spinoso del bullismo, vissuto dal punto di vista di un bullo.
IO BULLO (Einaudi Ragazzi,2018), è ispirato ad una storia vera, e può essere un canale utile per affrontare l’argomento, sia nelle classi che nelle nostre case. Alessandro è un ragazzo di tredici anni che vive in uno dei quartieri più difficili di Palermo. L’arresto del padre, accusato di omicidio, e il simbolico passaggio del ruolo di capofamiglia a lui lo segnano profondamente. Sempre pronto ad attaccar briga, in classe si sente il padrone e non rispetta le regole. La cosa importante è non sottomettersi a nessuno e farsi rispettare. Appoggiato dai suoi amici di sempre, insulta i compagni, specialmente i più deboli, si appropria delle cose altrui e le distrugge per puro divertimento. Ha un atteggiamento spaccone e quasi nessuno osa contraddirlo. Un giorno, però, mette a repentaglio la vita di un compagno. Da questo tragico evento inizia una riflessione su se stesso che gli farà capire molte cose.
Giusi Parisi, autrice, insegnante e collaboratrice di varie case editrici analizza il bullismo come costrutto sociale dovuto a un insieme di fattori, e mostra come sia possibile smontarlo, a condizione che ci sia uno sforzo collaborativo da parte di tutti.
bisogna smontare il bullo facendogli capire che, anche se non fa l’arrogante, è il benvenuto; che viene accettato per ciò che è e non per come vuole apparire; incoraggiandolo a essere se stesso, perché, che lo crediate e o no, la sua aggressività deriva dall’insicurezza (pag.93)
Buona Lettura!
DOTT.SSA VERONICA CARTIA
PSICOLOGA