…rieccoci alle prese col Natale e le festività, con i loro addobbi, luci, colori e suoni.
Schiamazzi ed entusiasmi dei bambini che non vedono l’ora di scartare i regali sotto l’albero, mille saluti ed abbracci che ci augurano di passare “Buone feste!” e tanti appuntamenti con i nostri parenti stretti e lontani, a stretto contatto….anche quando non ci va.
Quando fare il regalo e partecipare a cene e pranzi di famiglia diventa un obbligo e ci toglie la possibilità di rimanere con i nostri stati d’animo talvolta malinconici e nostalgici, ecco che forse vale la pena fermarsi.
Un attimo.
E riprendere contatto con noi stessi.
Le feste portano con loro un un carico di “doveri”, ansie, irritazioni e di aspettative che spesso il nostro spazio interno non ha modo di gestire adeguatamente: soprattutto se si sono subite perdite affettive importanti e se si soffriva precedentemente di disturbi dell’umore.
Il passaggio ad un nuovo anno ed il ritrovarsi con la famiglia allargata ci costringono a fare spesso i conti con le nostre mancanze (interne ed esterne), con alcuni aspetti relazionali irrisolti e sentimenti di solitudine e abbandono che si legano ai forzati bilanci che questo periodo dell’anno richiama: questo senso di tristezza mescolato uno stato di ansi ed irritazione è stato proprio riconosciuto e denominato “Christmas Blues” e sta ad indicare uno stato passeggero, che tendenzialmente scemerà al rientro nelle nostre solite routines.
Ma noi come possiamo muoverci in relazione a questo Sentire?
Accoglierlo è la “parola d’ordine”: sentire la tristezza, la soffocante mancanza di una persona e l’angoscia per la solitudine o il senso di inadeguatezza che ci investe in alcune aree relazionali, è importante per imparare a vivere queste sensazioni ed emozioni senza lasciarci travolgere.
Può essere utile darci degli spazi di decompressione in cui prenderci cura del nostro corpo attraverso l’attività fisica e le passeggiate in natura, ricordarci dei nostri hobby a volta messi da parte e nutrire la nostra spiritualità: per avere la possibilità di fare tutte queste cose dovremo imparare a mediare tra gli impegni familiari a cui, in qualche giornata, potremo anche rispondere con un gentile “mi dispiace, non posso”.
Sarà poi importante curare anche la nostra relazione interna con le persone che non ci sono più, ricordandole con qualche piccolo rituale e approfittando della presenza della nostra famiglia allargata proprio per condividerne con loro la memoria e ricordarci di altre narrazioni dimenticate sulla vita di chi ci ha lasciato.
Respirando, camminando, coccolando la nostra anima e la nostra storia, potremo creare anche nuove piccole routines da portare nelle future festività, così da non doverle più solo subire in alcuni aspetti ma da renderle sempre più “nostre” e caratteristiche rispetto alla nostra Essenza..
Auguri a tutti noi!
DOTT.SSA SARA FIORINI
PSICOLOGA