La dicitura disturbi alimentari è ormai entrata a far parte dell’immaginario collettivo, ma spesso, ancor oggi, le persone tendono ad identificarla con anoressia, cioè la tendenza a diminuire l’assunzione di cibo. Questo probabilmente è dovuto al fatto che è nata come problematica all’interno di famiglie benestanti e poi ha catturato maggiormente l’attenzione dei media.
Una persona che soffre di anoressia la si riconosce abbastanza in fretta, una persona che fa abbuffate è più difficilmente riconoscibile, a meno che non subentri un aumento di peso col rischio di essere identificati come golosi.
Le abbuffate caratterizzano due diversi disturbi del comportamento alimentare: la bulimia e il binge eating.
Chi si abbuffa vive spesso un profondo senso di vergogna e può pensare di essere l’unico o tra i pochi a soffrire di quel problema. Questo accade perché l’abbuffata è spesso consumata segretamente e non sempre le persone a loro vicine si rendono conto del problema, proprio il vissuto emotivo legato alla vergogna fa si che tale comportamento non venga condiviso, con il rischio che una condotta molto dannosa per la saluta venga protratta per anni prima di arrivare all’attenzione di uno specialista.
Il problema della vergogna e della segretezza ha fatto si che se ne parlasse poco e tale condotta è restata più a lungo nell’anonimato.
La vergogna è spesso alimentata anche dalla confusione che ancora sussiste nel giudicare chi fa un’abbuffata “un goloso” e non una persona che soffre di un problema che ha ben altra natura. Pensare una persona come “golosa”, riconducendo l’abbuffata ad una sorta di vizio capitale, serve solamente a non prendere sul serio un problema che assume sempre più dimensioni preoccupanti.
Pensare chi abbuffa in termini di goloso è come pensare all’anoressica che non mangia perché è viziata: il problema non è di tipo educativo.
Le abbuffate hanno fondamentalmente due caratteristiche: la quantità di cibo assunta è percepita come eccessiva ed è presente la sensazione di perdita del controllo.
Inizialmente l’avvicinamento e l’inizio del pasto può essere accompagnato da emozioni piacevoli, ma subentrano rapidamente emozioni legate al disgusto, all’angoscia, alla colpa e all’incapacità di riuscire a fermarsi. La persona vive un desiderio incontrollabile di riempirsi finché non ce la fa più ed il procurarsi il cibo diventa una potente ossessione.
La modalità di consumare l’abbuffata può variare, a seconda se la persona sa di avere più o meno tempo per consumare l’abbuffata senza essere interrotta e può tendere ad abbuffare ascoltando musica o guardando la TV, cercando di distrarsi per non pensare.
Il cibo che viene consumato durante un’abbuffata può variare: da quello che è effettivamente disponibile in quel momento a quello che viene scelto, magari perché vietato dalla dieta salutare.
Molte persone che fanno abbuffate soprattutto in area bulimica tendono ad attuare comportamenti di controllo della forma e del peso ed attivano determinati comportamenti come le diete, le abbuffate l’uso dei lassativi ecc.; in altri casi, come in alcune forme di binge eating, si possono osservare anche comportamenti di evitamento del controllo delle forme e del peso, soprattutto quando il controllo fa stare troppo male, si assiste quindi ad un periodo dove si pensano frequentemente ad un altro in cui tale operazione viene abbandonata perché crea troppo disagio.
Due tratti caratteriali sono frequentemente presenti come fattori di mantenimento delle abbuffate: bassa autostima e perfezionismo.
Non tutte le persone che fanno un’abbuffata hanno un disturbo alimentare, ma se inizi a viverlo come un problema e questo inizia ad interferire con la tua vita e/o la tua salute allora possiamo parlare di disturbo alimentare.
Se ti sei riconosciuta/o, in alcuni passaggi sopra descritti allora rivolgiti ad un professionista. Noi dello studio Bernadette – Progetto Aretè ti forniamo un’équipe esperta nel trattamento dei disturbi alimentari.
Il primo passo per stare è meglio è uscire dalla segretezza e abbandonare il senso di vergogna e solitudine.
DOTT. GIAMPIERO FIORINI
PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
SPECIALISTA IN PSICODIAGNOSTICA