1-800-273-8255 è il numero verde per la prevenzione del suicidio utilizzato negli Stati Uniti ed è il testo di una canzone rap di Logic.
Anche Salmo parla di se stesso in Lunedì ed affronta il tema della sua depressione e la stessa cosa ha fatto Marracash. Ghemon con la canzone Quassù ci descrive l’abisso e la speranza come possibili facce del mal di vivere.
Anche il rap italiano, oggi, affronta un tema sensibile, che è ancora tabù: lo stare male e chiedere aiuto allo psicologo.
Nel 2020 è ancora difficile dire di rivolgersi ad uno specialista, ma l’unica via di uscita è parlarne, trovare il coraggio di farsi aiutare e sono felice che questo messaggio arrivi, anche, da una musica che è tendenzialmente amata dai giovani e forse ancora sottovalutata. Non mi vergogno a dire che mi piace il rap, ma vedo che già alcuni miei coetanei mi guardano con sospetto, lo stesso sospetto (sei uno strano?) che vive chi dice di andare dallo psicologo.
Il rapper Ghemon scrive “…Ogni guerriero, ogni soldato vero, delle volte deve andare giù..”. Oggi l’insicurezza dell’esistenza ci può travolgere, scardinando le nostre certezze. La società ha perso i punti di riferimento ai quali fino a poco tempo fa eravamo abituati. Il rap è più ascoltato tra i giovani, ma la depressione è democratica, non guarda l’età. È certo che a chiunque possa accadere di “andare giù”, di vivere con pessimismo il futuro, di sperimentare la mancanza di speranze, di fare esperienza del senso di vuoto.
Si coglie nelle parole dei ragazzi questo sentimento di deriva, di mancanza di ancoraggi. Spaesati e con sempre meno riferimenti. Vulnerabili, all’interno di una società che Bauman definisce liquida. Forse troppo liquida per trovare un punto d’appoggio, un muro che nel buio ti sorregga fino all’interruttore della luce.
Umberto Galimberti scrive “ Ha perso non tanto Dio […] quanto l’incanto del mondo”. Restituire l’incanto del mondo è la sfida che ci attende come genitori, figli e psicoterapeuti.
Cadere non è la fine del mondo. Chiedere a qualcuno aiuto è una possibilità, chiederlo a un professionista è meglio.
“…Ho scoperto che le mie prigioni
Erano chiuse da me
Corteggiavo la malinconia
Ora non so più che sia
Io ritorno quassù
I raggi, come oro, risplendono
Questa immensa luce in cui
Quasi mi immergo
È un oceano…”
Ghemon, Quassù
DOTT. GIAMPIERO FIORINI
PSICOLOGO, PSICOTERAPEUTA, PSICANALISTA
Esperto in psicodiagnostica clinica e forense