Cos’è lo stress?
Lo stress è una risposta fisiologica normale.
Hans Selye, già a partire dagli anni 30 aveva definito stressanti gli stimoli capaci di aumentare la secrezione ormonale. Dopo la percezione di un stimolo si ha l’attivazione del sistema nervoso autonomo e poi del sistema endocrino.
Il modello di Selye, per quanto semplificato, è ancora utile ed esplicativo. Egli definì “Sindrome di Adattamento Generale” (SGA) la risposta dell’organismo atta a ristabilire un nuovo equilibrio interno (omeostasi) in seguito a fattori di stress (stressors) e ne distinse tre fasi:
- allarme: percezione di uno stimolo (stressor);
- resistenza: comporta l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (asse HPA), ha una funzione adattiva rispetto alla situazione;
- esaurimento: riduzione delle capacità adattive dell’organismo, che predispone allo sviluppo malattie.
L’effetto finale è dato dall’interazione stressor, individuo e ambiente. Questa interazione è sempre soggettiva, ma si possono individuare alcuni variabili comuni:
Variabili Dipendenti dallo stressor
- novità
- prevedibilità
- evitabilità
Variabili Dipendenti da l’individuo
- età
- sesso
- attività sistema nervoso
- sistema immunitario
Variabili Dipendenti dall’ambiente
- interno
- esterno
È evidente che esistano una serie di stress che possano essere stressanti per chiunque (terremoti, incidenti, lutti, malattie, minacce, ecc.), ma appare chiaro che una situazione stressante per una persona, può non esserlo per un’altra. In questo senso gli stimoli e la loro interpretazione dipendono da fattori di personalità che è determinata su base ereditaria, ambientale e soggettiva.
Tipi di stress e la curva dell’ansia
Possiamo distinguere quattro tipi di stress:
- eustress, ciò lo stress positivo
- distress, ciò lo stress negativo
L’eustress migliora la prestazione, il distress la peggiora.
Immaginiamo di avere un esame da affrontare, aumentando l’ansia, l’eustress crea le condizioni ottimali per realizzare al meglio la nostra prestazione ottimizzando la concentrazione, l’attenzione, la memoria, in generale il tono fisiologico ed emotivo; se l’ansia supera una certa soglia, il distress inciderà negativamente sulla prestazione.
L’ansia aiuta la prestazione fino ad un certo punto, dopo, all’aumentare dell’ansia la prestazione diminuisce.
Il grafico mostra la curva della prestazione, che diminuisce all’aumentare dell’ansia:

Possiamo ulteriormente riconoscere due tipologie di stress:
- acuto, ciò ha un’inizio ed una fine, solitamente è situazionale, legato ad una prestazione;
- cronico, ciò è legato ad uno stimolo continuo, sia esso esterno o interno. E’ il più dannoso per la nostra salute
Come difendersi dallo stress
Si possono utilizzare tecniche che consentano di intervenire sulle variabili legate allo stressor, all’individuo e all’ambiente.
Tecniche mentali
Permettono un controllo dello stress acuto, quando questo è determinato da un evento specifico e riconoscibile. Incidono significatamente sulle variabili dello stressor e dell’ambiente.
- Anticipare lo stress: prepararsi all’evento, riprodurre la situazione, comprendere cosa causi stress, valutare se è possibile evitare lo stress.
- Visualizzare il momento: utilizzando tecniche di visualizzazione della prestazione.
- Analizzare le risonanze: cognitive ed emotive che emergono
- Ridurre l’importanza dell’evento: “sminuire” l’evento, concentrarsi sulla qualità e meno sulla portata dell’evento (ciò che dipende dalla prestazione).
- Ridurre l’incertezza: raccogliere più informazioni possibili per evitare sorprese.
- Pensiero positivo: percepirsi e proiettarsi nelle situazione come in grado di superarla, sentendosi all’altezza.
Tecniche fisiche
Sono utili associate alle tecniche mentali e possono essere utilizzate sia nella gestione dello stress cronico che in quello acuto. Incidono significativamente sulle variabili legate all’individuo.
- Rilassamento muscolare: può essere fatto in associazione a musica.
- Controllo del respiro: è utilizzabile in associazione al rilassamento muscolare e l’ascolto della musica
Altre tecniche:
a) Gestione del tempo:
- Stabilire le priorità
- Pianificare
- Utilizzare il tempo in modo efficace
- Organizzare le distrazioni
b) Avere consapevolezza dei propri punti deboli per migliorarli.
c) Vedere le cose in prospettiva, sviluppando capacità di analisi e visione d’insieme, avendo presente l’obiettivo finale, avendo consapevolezza di cosa fare e come farlo.
d) Sviluppare la sensazione di controllo: la pianificazione ha la funzione di evitare sorprese, riducendo l’effetto novità dello stressor.
e) Adattarsi ai cambiamenti: la flessibilità situazionale è fondamentale nella gestione dello stress.
f) Attitudine verso gli altri: acquisire tecniche emotive (mettersi nei panni degli altri), comportamentali (linguaggio non verbale) e verbali che facilitino la relazione (facilitatori della comunicazione e barriere della comunicazione).
g) Fare sport all’aria aperta: attività fisica e luce solare aiutano a gestire i correlati dello stress.
h) Alimentazione adeguata.
i) Migliorare l’ambiente di vita.
La gestione dello stress e le sue applicazioni in psicoterapia
La Psicologia Epigenetica negli ultimi 20 anni ha evidenziato, attraverso il concetto di neuroplasticità, come l’intervento psicologico possa determinare un cambiamento strutturale e funzionale nelle cellule nervose (neuroni) che compongono il sistema nervoso: con l’uso delle ultime rappresentazioni in vivo del Sistema Nervoso Centrale la Psicologia Epigenetica ha dimostrato che a seguito di esposizione a nuovi pattern psicologici di apprendimento si assiste al cambiamento morfologico e funzionale di strutture come l’ippocampo, la corteccia prefrontale e l’amigdala. Certe tecniche psicologiche (rilassamenti, visualizzazioni, biofeedback) possono elicitare l’apprendimento di nuovi processi neurocognitivi atti al cambiamento nel trattamento di diversi problemi psicologici.
Ad oggi, vi sono evidenze circa l’efficacia di queste tecniche nel trattare differenti disturbi psicologici, con particolare attenzione verso il:
a) gestione dello stress
b) trattamento dei Disturbi d’Ansia:
– Fobie specifiche;
– Fobie Sociali;
– DOC Disturbo Ossessivo Compulsivo;
– Disturbo Post-Traumatico;
– Disturbo d’Ansia Generalizzato;
c) Del Comportamento Alimentare o relativi all’immagine corporea;
d) Disturbi Sessuali;
e) Disturbi del sonno;
f) Disturbi dell’umore (depressione, umore elevato, disregolazione emotiva)
Protocolli di intervento
Studio Bernadette – Progetto Aretè propone a partire da una misurazione dello stress con apparecchiatura biomedica e strumenti psicodiagnostici interventi mirati per la gestione dello stress ed il superamento delle difficoltà stress correlate.
Proponiamo trattamenti specifici per:
a) gestione dello stress
b) trattamento dei Disturbi d’Ansia:
– Fobie specifiche;
– Fobie Sociali;
– DOC Disturbo Ossessivo Compulsivo;
– Disturbo Post-Traumatico;
– Disturbo d’Ansia Generalizzato;
c) Del Comportamento Alimentare o relativi all’immagine corporea;
d) Disturbi Sessuali;
e) Disturbi del sonno;
f) Disturbi dell’umore (depressione, umore elevato, disregolazione emotiva)
DOTT. GIAMPIERO FIORINI
PSICOLOGO E PSICOTERAPEUTA
SPECIALISTA IN PSICODIAGNOSTICA