Sessuologia

La sessualità e i suoi significati

La sessualità e i suoi significati

Lo studio della sessualità intesa come l’insieme dei caratteri e dei fenomeni relativi al sesso e la definizione dei suoi significati, impone che venga trasformata in oggetto statico di osservazione, costringendo ad arrestare il suo fluire di dinamicità, complessità, di narrazione e storia.
Inoltre la sessualità è parte dei valori fondamentali del vivere sociale e investe l’esperienza più intima, privata e segreta di ciascuno. I suoi rapporti con l’ordine sociale e con i vissuti personali le attribuiscono valori di intoccabilità.
Infine la sessualità si compone di contenuti inquietanti, che rendono l’osservatore vulnerabile nel suo sforzo di obbiettività e lo costringono a coinvolgersi non solo intellettualmente, ma anche emotivamente: chi osserva è egli stesso parte della narrazione.

DIFFERENZA

L’incontro si caratterizza per differenza, il sesso si pone innanzitutto come differenza. La stessa parola sesso (XII secolo in Francia), derivata dal latino sexus, us (masc.) e secus (neut.), sono termini legati al verbo secare = tagliare. Il termine sessualità invece è presente dal 1920, quando il sesso come caratteristica che distingue i maschi dalle femmine, non fu più sufficiente per spiegare la condizione dell’essere sessuato ed esprimere quindi il concetto per il quale gli esseri umani vivono e si organizzano in rapporto alla loro dimensione sessuale.

RELAZIONE

Il sesso se pur divide invita all’incontro, allo scambio, alla relazione. Le differenze aumentano l’interesse e la curiosità e permettono quindi di esprimere meglio le realtà proprie e dell’altro favorendo la relazione. Relazione in quanto complesso di atti o di manifestazioni che rendono operante un determinato rapporto, che è scambio di gesti, verbali e non, che costituiscono un comunicare capace di far conoscere e conoscersi.

L’IMMAGINARIO

La sessualità è anche costruzione immaginaria che attinge le sue figure da ricordi lontani, da figure più o meno modificate, distorte o addolcite, da elaborazioni mentali dove trovano spazio gli opposti termini del seduttivo e del repellente, del piacere e del dolore, della tenerezza  e delle violenza, dell’amore e dell’odio.

L’irrompere dell’immaginario sessuale nel racconto della sessualità (pornografia), segna una sorta di declino del suo valore e del suo significato. La reificazione (materializzazione) dell’immaginario, studiato, misurato, classificato, descritto, pretende di svelare il mistero, ma finisce per privare la realtà dei suoi simboli, i segni del loro valore seduttivo. La sessualità per mantenere il suo fascino e il suo potere deve rimanere sulla scena dove domina l’artificio e il vero traspare, dove le cose significano altre cose, i simboli forniscono significati, l’immaginario può attivarsi e l’illusione compiersi.

IL LINGUAGGIO

La sessualità parla. La sessualità parla di sé attraversi i gesti e gli atteggiamenti di uomini e donne, bambini e bambine. Nei loro comportamenti, nel loro rivolgersi distaccato e affettuoso, nel loro rapportarsi corporeo, nel loro agire, anche verbale, la sessualità è presente, così come è presente nella costruzione sociale, nei riferimenti simbolici, nelle manifestazioni del sociale.

Il parlare della sessualità utilizza modalità espressive che ogni cultura sceglie in base ai propri parametri, ma rifugge dalla semplice rappresentazione della realtà. La realtà viene modificata, manipolata, artefatta, messa in scena. Per suscitare attenzione e desiderio il corpo deve essere preparato, adornato, vestito e insieme annunciato e alluso, quasi a voler evocare nei destinatari l’idea del mistero e lasciando quindi all’immaginario di ciascuno di completare il messaggio.

Dal libro di Giorgio Rifelli: “Psicologia e psicopatologia della sessualità”, Scione editore Roma, 2007.

Dott. Paolo Usai - Psicologo, Sessuologo e Psicoterapeuta a Reggio Emilia

DOTT. PAOLO USAI

PSICOLOGO, SESSUOLOGO E PSICOTERAPEUTA